Il fenomeno dell blackface, nel nostro Paese, non è molto conosciuto. Si tratta di un qualcosa molto più radicato nella cultura statunitense. Carlo Conti, nel suo programma Tale e Quale Show sarebbe stato accusato di razzismo proprio per questo fatto. Andiamo, quindi, a scoprire qualche dettaglio in più e la sua risposta. Prima però facciamo un passo indietro.

Cosa sarebbe la blackface? Si tratta di uno stile di trucco teatrale, poi diventato anche cinematografico, diffusosi nel XIX secolo. In pratica consiste nel truccarsi in maniera non realistica per accentuare le caratteristiche proprie di una persona di colore. Il primo a denunciare questa pratica come razzista è stato Marthin Luther King durante il Movimento per i diritti civili degli afroamericani.

Spesso utilizzata nel teatro, nel 1903 è approdata anche sul grande schermo nella prima versione de La capanna dello zio Tom. Qui, infatti, tutti i ruoli principali neri erano stati interpretati da attori bianchi. Ma Tale e Quale Show, condotto da Carlo Conti, può davvero essere definita una trasmissione razzista? Una polemica simile era scoppiata anche quando Roberta Bonanno era salita sul palco nei panni di Beyoncé. Queste, poi, le sue dichiarazioni, riportate anche da Biccy, dopo le critiche:

Sono tutto tranne che razzista. Sto alle regole di un format. Grazie, andate a combattere il razzismo da altre parti. Dare del razzista pubblicamente a una persona è un’offesa gravissima e forse anche perseguibile! Se solo voi foste a conoscenza della mia vita privata vi rimangereste indubbiamente queste parole! Magari fossi nata Beyoncé o Aretha magari.

Vediamo, ora, cosa ha risposto Carlo Conto nei confronti di tutti coloro che lo hanno accusato di fare uso della blackface e, di conseguenza, di essere razzista.

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Carlo Conti parla della blackface in diretta TV

Come abbiamo anticipato in precedenza, quindi, Carlo Conti ha voluto rispondere pubblicamente alle accuse di razzismo. Per la prima volta, infatti, ha voluto farlo in diretta televisiva nel bel mezzo della competizione, subito dopo un’esibizione di Barbara Cola come Tina Turner.

Ci tengo a sottolineare che qui a Tale e Quale facciamo tutti i grandi artisti. A noi non interessa il colore della pelle o la loro religione. Per noi sono celebrazioni di grandi artisti. 

Questo, perciò, quello che ha dichiarato Carlo Conti. Parole che sembrerebbero aver placato gli animi degli utenti di Twitter, se si vanno a leggere i commenti sotto a questo post. Finché, infatti, si va a celebrare personaggi che hanno fatto la storia della musica con rispetto e ammirazione non si può parlare di razzismo, come dice giustamente anche il conduttore.

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