Un radicale cambiamento sta arrivando nel panorama della tutela del diritto d’autore dopo una sentenza che coinvolge Vimeo, un noto portale di video. Conflitti legali, polemiche e condanne economiche delineano un scenario sempre più complesso, in cui i diritti degli autori si scontrano con le logiche della rete. Il tutto in un quadro più ampio, dove la giurisprudenza nazionale e comunitaria cercano di tracciare nuovi percorsi per la definizione del diritto d’autore nel digitale.

Vimeo condannata per la violazione dei diritti d’autore

La Corte d’Appello di Roma ha confermato una seconda condanna a carico di Vimeo, il noto portale di video sharing. Il verdetto impone a Vimeo di risarcire Mediaset con un importo di 12 milioni di euro per la violazione dei diritti d’autore.

In linea con il requisito di protezione del diritto d’autore espresso dalla Corte di Cassazione nella sentenza n. 7708/2019 e dalla successiva giurisprudenza europea, la Corte ha stabilito che il responsabile delle violazioni del copyright è l’hosting provider. Quest’ultimo, infatti, ha l’onere di individuare tempestivamente eventuali trasgressioni e di rimuovere o disabilitare le informazioni illecite, sulla base dei dati forniti dall’interessato, anche senza una precisa indicazione dell’URL.

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Il caso è notevole per gli editori in quanto la Corte ha ribadito i principi formulati dalla Corte di Cassazione e la giurisprudenza europea riguardo alla responsabilità degli hosting provider. Viene anche sottolineato il concetto del “prezzo del consenso”, ovvero il risarcimento minimo per i danni subiti, che non può essere abbassato.

Questo verdetto rafforza l’orientamento della giurisprudenza nazionale e dell’Unione Europea, mirando a contrastare un fenomeno che erode il valore economico e i posti di lavoro nell’industria editoriale.