Gabriele Muccino ritorna con A casa tutti bene 2. Dopo il successo della prima stagione, ritornano su Sky – e in streaming su Now– le vicende della famiglia Ristuccia, il dramma shaksperiano made in Italy, senza redenzione e con troppe colpe. Composto da otto nuovi episodi, oggi, 5 Maggio, sono stati rilasciati solamente i primi due, per poi proseguire con un appuntamento settimanale.

Il cast ha aggiunto le new entry Tom Leeb, Camilla Semino Favro, Yan Tual e Filippo Valle. Ma per il resto è composto dagli stessi attori della prima stagione: Laura Morante, Francesco Acquaroli, Paola Sotgiu, Francesco Scianna, Silvia D’Amico, Simone Liberati, Laura Adriani, Antonio Folletto, Euridice Axen, Valerio Aprea, Milena Mancini, Emma Marrone, Sveva Mariani, Alessio Moneta, Maria Chiara Centorami, Eugenia Costantini, Mariana Falace, Federico Ielapi, Marco Rossetti.

I personaggi di A casa tutti bene mettono in scena l’umanità

Gabriele Muccino è un regista che cerca di indagare l’animo umano nelle sue opere e per questo chiede ai suoi attori un gran lavoro su sé stessi per portare in scena personaggi che siano veri. Nell’intervista a Coming Soon ha raccontato che questo lavoro per la serie “A casa tutti bene” è stato molto duro per gli attori:

“Si lavora per 5 mesi anziché per 8 settimane come per i film. Il tempo in cui si sta insieme e si esplorano le disfunzioni umane è molto più lungo e forte l’impatto che loro subiscono e che io posso portare in scena”.

L’umanità messa in scena dalla serie è varia e allo stesso tempo piena di conflitti e passioni:

“Sono dei personaggi furiosi, furibondi. Non nascono così, ma c’è una pressione oggettiva che rende facile comprendere la loro condizione però innegabilmente il loro modo di reagire davanti allo stress e alla pressione è spesso stupido. Fanno delle sciocchezze, delle mosse che non sono intelligenti. Io non ho una grandissima considerazione dell’umanità. Non credo che l’umanità sia un esempio di intelligenza perché altrimenti si sarebbe evoluta e avrebbe imparato dai propri errori, cosa che non è assolutamente accaduta. Siamo evoluti in moltissime altre cose, ma molte evoluzioni hanno corrisposto a grandissime involuzioni. Quindi non avendo fiducia e stima verso l’essere umano, parlando proprio dell’archetipo, ma non ce l’aveva nemmeno chi scrisse di Caino e Abele. Biblicamente l’uomo è il mammifero che ha delle spinte che vengono dalla gelosia, dall’invidia, dal possesso di un altro essere umano per rubargli quello che non è. Questo non è quello che gli esseri umani fanno in natura”.

La famiglia secondo Gabriele Muccino

Centrale nella serie tv è la famiglia, nodo cruciale di invidie, gelosie, comportamenti sani e altri che non lo sono affatto. Nell’intervista il regista esplicita in modo chiarissimo quale sia la sua visione:

“Se racconto la famiglia racconto quanto l’uomo sia fallato perché la famiglia è il microcosmo del macrocosmo della società degli uomini, che è ovviamente fallato, altrimenti non saremmo qui a parlare. Nelle famiglie tutte le disfunzioni dei nostri padri vengono riproposte e siamo noi forieri dei difetti di fabbrica che sono stati immessi nel nostro sistema quando eravamo totalmente incoscienti e diventiamo portatori dello stesso schema. È come se ci fosse un karma, una catena di coazioni a ripetere che è difficile interrompere. Spesso non capiamo come sia possibile che andiamo a rifare gli stessi errori che pensavamo intollerabili e incomprensibili”.