Sono passati solo pochi giorni dall’annuncio ufficiale di Amadeus avvenuto in diretta durante la messa in onda del Tg1, in merito ai 22 Big che saliranno sul palco dell’Ariston che, Sanremo 2023, sta già facendo molto discutere. E tra grandi presunti esclusi che non hanno mai inviato un brano per partecipare alle selezioni e grandi polemiche, a dire la sua pare che sia subentrato anche una dei maggiori esponenti della musica italiana, autore di altrettanti testi autorevoli. Di chi parliamo? Di Giulio Rapetti, aka Mogol, che, nel corso di una recente intervista rilasciata all’Adnkronos, ha rivelato il suo punto di vista in merito alla kermesse canora e a coloro che vi posson prendere parte. Ecco cosa ha detto.

Mogol e Sanremo: ‘Bisogna essere influencer per andarci’

A parlare sul sito dell’Adnkronos è un Mogol stizzito che, all’indomani dell’annuncio di Amadeus in merito ai nomi degli artisti che si alterneranno sul palco dell’Ariston, dice che, come prevedeva, si tratta del festival degli influencer. A tal proposito, aggiunge che se si vuol entrare a far parte dei concorrenti in gara, è necessario avere un seguito social consistente. Giulio Rapetti è un autore autorevole che ha scritto la storia della musica italiana e che ribadisce l’importanza di apportare delle scelte sensate sulle canzoni da portare sul palco di Sanremo, basandosi sulla qualità delle medesime.

Per Mogol anche il successo radiofonico e di streaming pare che sia legato alla costruzione del seguito social o delle visualizzazioni degli artisti sui vari social.

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Da qui, prosegue rivelando che ha intenzione di interloquire con il ministro Sangiuliano perché dal Cet, la scuola che ha fondato, escono dei pezzi bellissimi che vale la pena di poter far conoscere e presentare. Per Mogol, appare importante per la cultura popolare creare degli spazi alternativi al festival, in quanto, secondo lui, a Sanremo pensano a quello che può portare in alto gli ascolti tv e le visualizzazioni sui social. E, seppur comprendendo tale logica, ammette che poi le canzoni non restano, mentre quando fa delle serate con canzoni sue, anche di 40 anni fa, la gente le sa ancora a memoria. E, a tal proposito, si chiede: ‘Quanto rimangono le canzoni dei festival degli ultimi anni?’. Quello che, infine, chiede è solo uno spazio alternativo al festival dove fare conoscere altre canzoni.