Sabrina Ferilli è riuscita a conquistare facilmente il pubblico di Sanremo 2022. La sua conduzione attesa in tutti questi giorni sta confermando tutte le aspettative. Lei che sul palco ci sa stare molto bene sta ammaliando il pubblico con la sua intelligenza senza troppi fronzoli, la sua veracità che è sinonimo anche di verità e il suo sorriso che fa innamorare chiunque la guardi.

L’aveva già detto in conferenza stampa: “Niente monologhi“, così eccola qua in un monologo – non monologo in cui riesce a toccare tutti e mandare un messaggio quanto mai importante in questo momento: che ognuno faccia il suo mestiere!

Il monologo integrale di Sabrina Ferilli a Sanremo 2022

Sabrina Ferilli viene chiamata sul palco dell’Ariston da Amadeus che vuole cederle uno spazio tutto per lei così da parlare a tutti. Ma lei rifiuta. Lo prende per mano e gli dice: “Vieni qua, sediamoci, son 5 giorni che stai sempre in piedi, sarai stanco” e inizia così il suo antimonologo, uno dei più belli degli ultimi giorni insieme a quello dell’immensa Drusilla Foer.

Questi sono stati due anni molto duri, dove dei monologhi da soli ce ne siamo fatti anche tanti e oltretutto, molti temi, anche tra i  più belli sono stati toccati negli anni precedenti, ma anche quest’anno dalle mie bravissime colleghe. Allora mi sono messa a pensare che cos’avrei potuto dire, anche approfittando di questo spazio. Mi son messa a fare delle riunioni in famiglia. Ci saranno dei temi, ma i temi son tutti importanti. Ma proprio perché sono così importanti, temi civili, temi sull’umanità in genere, diventava anche difficile fare una scaletta, parlo di questo piuttosto che di quell’altro”. 

La verità sui privilegi

Continua così la conduttrice:

“Allora m’hanno detto: parla di famiglie, un tema altrettanto importante che riguarda un po’ tutti, di donne che fanno veramente tanto per mandarle avanti, c’hanno figli, lavorano, rientrano a casa, educano, è roba articolata, il ruolo della donna all’interno delle famiglie. Ma poi mi sono detta: io i figli non ce l’ho, sono un’attrice avviata e c’ho pure un marito benestante. Perché devo andare a tutti sulle palle così, d’acchito. Ma chi me lo fa fa’! Ho detto: non è il caso di parlare di questo”. 

Gli uomini al potere

Sabrina Ferilli in queste dichiarazioni ha detto senza dire, evocando ciò che avrebbe potuto dire, con grande intelligenza:

“M’hanno detto: parla degli uomini. Eh, allora parliamo di uomini che hanno troppo potere ancora, che decidono per le donne molto spesso, che occupano tutti livelli della gerarchia lavorativa, soprattutto nei livelli più alti. Anche lì ci ho pensato e ho detto: allora chiedo se lo posso fa’ sto monologo agli uomini che comandano, e anche lì ci ho rinunciato, perché non mi sembrava il caso“.

La bellezza

“E allora m’hanno consigliato: trattiamo un argomento che bene o male coinvolge tutti, la bellezza. Ma no la bellezza quella dell’asino, quella che te piace a te. Quella più profonda Amadeus, quella interiore, la bellezza anche delle imperfezioni fisiche. Ed è vero, è importante. Ma io so’ quattro giorni che mangio radici pe’ entra dentro sto vestito, e anche lì non avevo una grande credibilità, mentre invece la credibilità è una cosa molto importante, qualsiasi cosa si dica, però devi essere credibile. E allora anche lì niente. Dice “sai la bellezza capita”, è vero che capita, ma se lavora pure parecchio sopra, non è una cosa che è così, estemporanea!”

L’amore

Il pubblico in religioso silenzio l’ascolta, mentre sui social i messaggi condividono con gioia le sue parole. Lei continua:

“M’hanno suggerito: parliamo di amori, eh gli amori è un argomento che riguarda tutti, chi più, chi meno, chi più felici, chi meno felici. Parliamo di amori quelli più particolari, quelli asfissianti, di dipendenze amorose, quello me sembrava un argomento interessante. Poi però ho pensato che qui c’avevamo Amadeus che sui social c’ha il profilo de coppia co’ Giovanna, cioè se scrivi a lui devi prima scrive’ a Giovanna, che se non so’ dipendenze queste! Lo stesso Morandi senza Anna non riesce a postare niente su Instagram, quest’anno per poco lo squalificano appena s’è mosso da solo. Allora ho detto: guarda non mi sembra il caso. Diciamo che ci sono già tanti problemi, questi mettiamoli da parte”.

La rispettosità per le competenze altrui

Il pubblico applaude ilare, Sabrina Ferilli continua:

“E allora abbiamo toccato i problemi più importanti: il femminismo; possiamo parlare di body positivity, di mansplaining, di schwa, sono tutti argomenti estremamente importanti, l’inclusione è un argomento estremamente importante. Però io penso che per parlare di questi argomenti bisogna che lo faccia chi su questi argomenti ci si sporca le mani veramente, chi li studia, chi li conosce, e magari anche da palcoscenici meno scintillanti di questo.

Diciamo che io sono molto rispettosa delle competenze altrui, trovo che ognuno deve parlare di quello che sa, e anche perché se non fosse così, qui a Sanremo nel sottopancia mi sarei fatta scrivere attrice, e poi virologa, allenatrice di calcio, esperta di calamità naturali, che sono grossomodo tutti i temi dell’italiano medio sui social. Se voi ci fate caso sanno parlare di tutto. Non c’è una persona che non dà un suo commento su qualsiasi cosa, che voglio dì ce vo’ pure coraggio perché non è una cosa così semplice.

Allora dice: vabbè che fai non parli? Ma ce ne stanno pure tanti altri, il riscaldamento della terra, la sovrappopolazione, la disparità salariale, ma questi non sono argomenti? Certo! Però poi  mi so’ detta: ma perché la presenza mia deve essere per forza legata a un problema? Fateme’ capì: ma ti pare che per star qui devi per forza essere associata a un problema grosso, cosmico? 

Perché devo dare un senso oltre quello che sono,  per giustificare il fatto che io sto qua. Io sto qua per il mio lavoro, per le scelte, per i miei amori, per le mie amicizie. Sono cose veramente grandi e molto spesso anche superiori alle nostre conoscenze. Io sono qui per questo, compresa la tenacia che ci ho messo per prendermi quello che dovevo e quindi le cose migliori che mi potevano accompagnare qui su questo palco erano queste cose qui e credo che siano le cose più belle che possono accompagnare tutte le donne ovunque: la nostra storia. Ognuno parla del proprio”.

L’inno alla leggerezza

La raggiante Sabrina nazionale ha concluso così il suo monologo – non monologo:

“Se io ho scelto questa strada non è che non sappia veramente cosa succede, quante cose sono da cambiare, quante da aggiustare. Non è che sono una di quegli stolti come nel film “Don’t look up” di Leonardo Di CAprioche mentre la cometa punta dritta verso la terra si gira dall’altra parte o va su Telegram a vedere che cosa succede. No, io non sono una di queste. Non farò mai questo. Sto nella mia linea.

Semplicemente ho scelto questa strada della leggerezza perché, come scriveva Calvino, in tempi così pesanti bisogna saper planare sulle cose con leggerezza, senza macigni sul cuore, perché la leggerezza non è superficialità”.