Dimentichiamoci il mondo com’era prima. La pandemia l’ha rivoluzionato, nella vita quotidiana, così come nei grandi eventi e i Golden Globe non fanno eccezione. Domenica si terrà la cerimonia per consegnare i premi del 2022 e non ci sarà né il pubblico né  la diretta tv. Ma cos’è successo? Scopriamolo.

I Golden Globe: premi fin dal 1944

La variante Omicron ha inciso anche nei Golden Globe quest’anno. Alla cerimonia non potranno partecipare né il pubblico, né la stampa ma addirittura non ci saranno che pochissime persone accuratamente selezionate che si saranno sottoposte prima alla vaccinazione con relativo richiamo e abbiano consegnato un tampone anticovid negativo.

Ma ci sono ancora altre novità: niente più tappeto rosso. Ogni partecipante è distanziato e munito di mascherina. La manifestazione di consegna dei premi della Hollywood Foreign Press è decisamente cambiata. L’anno scorso si era fatta virtualmente ed era stata condotta da New York a Los Angeles con i soli presentatori in presenza, in questo 2022 cambia ancora.

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Non ci sarà la diretta della cerimonia

Purtroppo però non ci sarà nemmeno la diretta della cerimonia per la prima volta, perfino l’anno scorso c’era stata. Ma i motivi non sono da ricondurre alla pandemia, bensì alle controversie con l’Associazione Stampa Estera (la Hfpa) a causa delle politiche poco inclusive. In tutta risposta l’Hfpa ha comunicato:

“L’HFPA ha completamente rivisto il suo statuto, implementando cambiamenti radicali dall’alto verso il basso che affrontano l’etica e il codice di condotta, la diversità, l’equità e l’inclusione, la governance, l’appartenenza e altro ancora. A ottobre, l’HFPA ha ammesso la sua classe più numerosa e diversificata fino ad oggi con 21 nuovi giornalisti, tutti elettori per la prima volta del Golden Globe”.

Ma al momento questo non è bastato. Non si sa come verranno comunicati i premi e come si organizzeranno. Ma fino a domenica le cose potrebbero cambiare.

Tra i film con più nomination troviamo Belfast di Kenneth Branagh e Il potere del cane di Jane Campion, e per l’Italia Sorrentino con “È stata la mano di Dio”.