Continua il caso Aresgate, scoppiato dopo che il Grande Fratello Vip ha registrato nella Casa alcune conversazioni tra Adua Del Vesco e Massimiliano Morra. I due, infatti, si sono riavvicinati dopo aver cominciato a parlare di alcuni eventi terribili che hanno vissuto insieme. I concorrenti non hanno ancora fatto dichiarazioni troppo palesi, ma hanno lasciato intendere qualcosa e molti, sul web, parlerebbe di una setta il cui capo sarebbe Alberto Tarallo. Lui, infatti, è stato sceneggiatore e produttore della Ares Film fino al fallimento (nel 2020) della casa di produzione.

Come vi abbiamo già riportato, inoltre, anche Barbara d’Urso ha detto di essere a conoscenza di eventi simili capitati a un’altro personaggio molto famoso. Tuttavia la conduttrice non ha voluto rivelare il nome o ulteriori dettagli. Siamo certi, però, che nelle settimane che seguiranno se ne parlerà molto nei suoi programmi, da Pomeriggio Cinque e Live – Non è la d’Urso.

Andiamo, adesso, a vedere alcune dichiarazioni che hanno rilasciato tre note attrici che, in passato, hanno lavorato con la casa di produzione e oggi si sono espresse sul caso Aresgate.

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Eva Grimaldi, Nancy Brilli e Giuliana De Sio sul caso Aresgate

Le informazioni su Alberto Tarallo arrivano da Dagospia. Proprio da quest’ultimo, inoltre, arrivano anche le dichiarazioni di tre attrici che hanno collaborato in passato con lui. La più criptica è stata sicuramente Eva Grimaldi, la quale ha semplicemente detto “No comment. Non voglio parlarne, sto molto male“. Nancy Brilli, invece, ha parlato di una gestione poco chiara e di come si sia ritrovata senza lavoro da un giorno all’altro. Ecco, quindi, le sue parole:

Non so cosa è accaduto al Grande Fratello. Non ho assolutamente rapporti con Alberto Tarallo. Sono stata eliminata da un giorno all’altro dalle produzioni, con loro ho realizzato solo successi. Improvvisamente ho capito che stava cambiando qualcosa, non abbiamo più lavorato insieme. Non era gente cui con avessi particolarmente passione a lavorare. C’erano persone che non mi piacevano, la gestione non era chiara. So che fino al giorno prima lavoravo e il giorno dopo non lavoravo più. La fiction era ‘Caterina e le sue figlie 2‘, il direttore di rete mi chiamò e mi ringraziò dicendomi che avevo alzato gli ascolti. Mai più lavorato con loro.

L’attrice, inoltre, ha anche rivelato di non aver mai subito manipolazioni o pressioni psicologiche. Tuttavia, come spesso accade in questi ambienti, ha dichiarato che le era stato consigliato di fidanzarsi con un attore, ma lei ha rifiutato. L’ultima a parlare del caso Aresgate, infine, è stata Giuliana De Sio. Anche lei ha parlato di come Tarallo e il compagno Losito, in seguito suicidatosi, avrebbero voluto che si fidanzasse con un collega e del perché non abbia più lavorato con loro:

Una volta sul lancio di una fiction mi hanno chiesto di fingere un flirt, ho rifiutato e mi sono messo a ridere. Si sono anche offesi, ma ho detto: ‘Questo no, non ce la posso fare’. Erano delle lucherinate, gli anni sessanta aleggiavano su di noi. Era tutto un modo di pensare a quel tipo comunicazione forse obsoleto. Tarallo e Losito? Non ho più lavorato con loro. Diciamo che è stata una scelta reciproca, eravamo corpi molto estranei. Il mio organismo espressivo, la mia provenienza artistica non aveva niente a che fare con quel mondo lì. C’era una distanza di visione.

L’attrice, poi, ha continuato a parlare del caso Aresgate raccontando di non essere potuta andare al funerale di Losito e di come, in ogni caso, non avesse rapporti stretti:

Al funerale di Losito non ci sono stata perché ero in tournée altrimenti ci sarei andata. Con lui avevo un buon rapporto, non un grande rapporto perché era molto silenzioso. Ci conoscevamo da anni, come conoscevo gli altri. Ci lavoravo ma non li frequentavo. Nella loro villa ci sono stata due volte per parlare di lavoro, avevo una relazione professionale diversa, molti personaggi sono stati inventati da Alberto. Io era nata molto prima.

Quando Dagospia, però, le chiede se ha pensato ci fosse qualcosa di strano in quell’ambiente lei risponde in maniera vaga:

Ho visto e pensato ma quello che ho pensato lo tengo per me. Era un mondo fatto di un linguaggio preciso che a me non apparteneva. […] Mi assegnavano ruoli da attrice, tutto quello ruotava intorno sentivo che non mi apparteneva. Il giorno che potrò parlarne potrei scriverne un libro.

Le dichiarazioni sul caso Aresgate termino qui, almeno per il momento. Nei prossimi giorni, se non nelle prossime ore, arriveranno sicuramente altri retroscena su questa inquietante storia.

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