Nella recente intervista in occasione dell’evento Ceo for Life al CEO della Rai, Roberto Sergio, si toccano una serie di argomenti salienti riguardanti sia le decisioni atte alla programmazione dell’emittente sia l’interazione con la politica e la gestione del personale televisivo, così come le proiezioni a lungo termine dell’azienda.

Programmazione RAI: il ritorno di Fiorello e Giletti, la conferma di Pino Insegno e Salvo Sottile

Una serie di significative novità caratterizzerà il panorama televisivo RAI nel prossimo futuro. L’amministratore delegato Roberto Sergio ha anticipato alcuni cambiamenti e conferme della programmazione: tra ritorni attesi, smentite e nuove proposte.

“Il mercante in fiera”, condotto da Pino Insegno, trova stabilità nella programmazione RAI. Riguardo le voci che prevedevano la chiusura del programma, l’amministratore delegato ha esternato il suo disappunto per la disinformazione: il programma non solo permane, ma viene confermato nella sua importanza.

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Il 6 novembre segnerà il ritorno in grande stile di Fiorello con “Viva Rai2“. Un’attesa che si proietta nel prossimo anno per l’atteso ritorno di Massimo Giletti. “Riparto da zero” sono le parole di Giletti, chiarendo il suo prossimo rientro in RAI.

Salvo Sottile farà il suo ingresso nella programmazione con un programma dedicato al giornalismo d’inchiesta. Un nuovo spazio a colmare un vuoto nella programmazione ma anche a dare voce ad un giornalismo d’inchiesta che vuole fare la differenza.

Novità e continuità si intrecciano per dare forma alla futura programmazione della RAI. Un percorso, quello intrapreso dal management, orientato a rinnovare l’emittente stando però attenti a valorizzare le tradizioni e i personaggi amati dal pubblico.

Il delicato equilibrio tra Rai e Politica: ritorno e smentita del legame di condizionamento

Nelle parole dell’amministratore delegato Roberto Sergio traspare un preciso intento: quello di dirigere la Rai con indipendenza dalla politica, senza però aggirarsi attorno al fatto che politica e emittente pubblica sono interconnesse. “Non mi faccio condizionare. Non puoi non parlare con la politica con una Commissione di Vigilanza che ti controlla e un cda nominato dalla politica” afferma Sergio, precisando l’obbligo di un dialogo strutturato con la politica, pur mantenendo un atteggiamento di equidistanza.

Il concetto chiave del discorso è la distinzione tra “parlare con” la politica e “farsi condizionare” da essa. Secondo Sergio, la Rai è “governativa” da molto tempo e avere interazioni con chi detiene il potere politico è inevitabile, ma ciò non implica di necessità il condizionamento delle sue decisioni. L’obiettivo rimane quello di tracciare un’immagine di Rai autonoma e capace di prendere decisioni indipendenti.

Sergio conferma anche che alcune figure di rilievo televisivo che hanno avuto problemi con l’emittente non sono state escluse arbitrariamente o per ragioni politiche, ma per decisioni personali o comportamenti che non rispecchiano la linea dell’azienda. Un esempio menzionato è l’abbandono di Bianca Berlinguer, che secondo Sergio è stata una decisione comune e non un preciso intento negativo dell’azienda nei confronti della conduttrice. Oppure come quella di Fedez, specificando che le scelte non siano dettate da censure o epurazioni, ma da decisioni personali o per comportamenti ritenuti da lui non adeguati.

La visione di Sergio per la Rai sembra mirare ad una stabilità basata su di un dialogo aperto ma non condizionato con la politica, e sulla valorizzazione di programmi e figure professionali che fanno parte della storia dell’emittente.

Piano a lungo termine per il futuro della Rai

Dopo aver discusso dei movimenti e dei cambiamenti nel panorama dei personaggi televisivi all’interno della Rai, è importante concentrarsi sugli obiettivi a lungo termine che l’amministratore delegato, Roberto Sergio, ha delineato per l’emittente. Una delle preoccupazioni principali di Sergio, come riferito durante l’evento Ceo for Life, è la necessità di riempire gli spazi vuoti nel palinsesto creati negli ultimi anni. A novembre, ad esempio, è previsto l’avvio del programma di giornalismo d’inchiesta di Salvo Sottile. Questo impegno volto a creare nuove proposte e a valorizzare il talento rappresenta un importante tassello nel piano di sviluppo della Rai.

Sergio, inoltre, ha evidenziato come le difficoltà attuali dell’azienda siano in parte dovute a un periodo di stanchezza e demotivazione dovuto a “polemiche sterili”. Insieme al direttore generale, Giampaolo Rossi, l’amministratore delegato si è assunto il compito di lavorare sodo per invertire la rotta e portare la Rai su un sentiero di rinnovamento e crescita. In particolare, entro fine novembre Rossi e Sergio sperano di portare a termine una serie di punti fondamentali tra cui il piano industriale, il contratto di servizio, l’accordo definitivo sul canone in bolletta e possibilmente l’extragettito.

Ciò nonostante, Sergio ha sottolineato come la riforma della Rai sia al momento esclusa dai piani per novembre, malgrado sia un argomento di interesse. L’amministratore ha ricordato che i passati direttori generali “sono caduti su questo tema” e ha preferito prendere le distanze per il momento da questa problematica. Questo punto è una conferma della delicata posizione della Rai e della necessità di prendere decisioni accurate e con un “occhio al futuro”.