Sebbene ci fossimo, ormai, abituati ad assistere alle scene di violenza, salti mozzafiato, zombi spaventosi e affamati e, chi più ne ha più ne metta, nel famigerato gioco della Naughty Dog, The Last of Us, per la serie Sky non sarà affatto così.

Nello specifico, sappiamo che la serie approderà sulla piattaforma il 16 gennaio 2023 e racconterà quanto visto nella controparte, nonostante vi saranno diverse modifiche rispetto alla fonte originale.

Difatti, il vice presidente della Naughty Dog, Neil Druckmann nel corso di una recente intervista rilasciata a SFX, ha rivelato in anteprima alcuni preziosi dettagli sulla suddetta, come la presenza delle scene violente ridotte all’osso.

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Le dichiarazioni di Neil Druckmann su The Last of Us

Come dicevamo prima, durante una recente intervista rilasciata a SFX, il vice presidente della Naughty Dog, Neil Druckmann ha rivelato che la serie di Sky, The Last of Us avrà molta meno violenza rispetto al gioco.

Nello specifico, Druckmann ammette che nel gioco c’è la necessità di avere una certa quantità di azione o violenza da usare per le meccaniche di gameplay, con lo scopo di connettersi con Joel ed entra nelle dinamiche e nel flusso dell’azione. In questo modo, riferisce, ci si sente connessi con l’avatar presente sullo schermo e, in tal modo, il giocatore riesce a vedere il mondo attraverso i suoi occhi.

Da qui, poi, si giunge all’idea di eliminare la violenza, tranne quella essenziale permettendo di dare un impatto ancora maggiore rispetto al gioco, in quanto, continuando ad avvertire la minaccia, si riesce a vedere la reazione delle persone e, ciò, rende tutto più spaventoso.

Difatti, quando poi vengono rivelati gli infetti e i Clicker, si scopre cosa ha abbattuto l’umanità e per quale motivo sono tutti così spaventati. Infine, recentemente lo showrunner Craig Manzin, già autore dell’apprezzatissimo Chernobyl, parlando con Empire, ha definito quella creata The Last of  U “La più grande storia mai raccontata nei videogiochi”. Il motivo? Risiede nei protagonisti che sono semplicemente persone e, questa cosa, è molto rara nei videogiochi.