Sky non si ferma e punta a diventare colosso dell’intrattenimento. In occasione della presentazione dei palinsesti sono state annunciate tre nuove serie tutte italiane che si preannunciano molto interessanti. Sono: L’arte della gioia, Hanno ucciso l’Uomo Ragno e Dostoevskij.

L’Arte della gioia: il debutto di Valeria Golino alla regia di serie tv

Valeria Golino si lancia nel mercato delle serie televisive con L’arte della gioia, prima volta da regista di una serie per l’attrice italiana. Basata sull’omonimo romanzo postumo di Goliarda Sapienza, vede alla sceneggiatura la stessa Golino, con Francesca Marciano, Valia Santella, Luca Infascelli e Stefano Sardo.

La storia è quella di una ragazzina della Sicilia di inizio ‘900 alla scoperta della sessualità. Modesta (questo è il nome della protagonista), ha un desiderio grandissimo di una vita migliore di quella che vive. Non ha paura di niente, è sensuale, spregiudicata ed è animata da un insaziabile desiderio di conoscenza, amore e libertà. Ma per affermare sé stessa dovrà fare scelte estreme e coraggiose, contrarie alla società in cui vive.

Hanno ucciso l’Uomo Ragno: gli 883 hanno nuova vita su Sky

Arriva su Sky la storia di una band che è stata un fenomeno nazionale e generazionale: gli 883. Hanno ucciso l’Uomo Ragno dal titolo di uno dei più famosi successi del gruppo, racconta la storia di Max Pezzali e Mauro Repetto. Alla regia c’è Sydney Sibilia (Smetto quando voglio, L’incredibile storia dell’Isola delle Rose), invece alla sceneggiatura abbiamo la stessa Sibilia, Chiara Laudani, Francesco Agostini e Giorgio Nerone.

La serie tv Sky racconta la storia del gruppo che negli anni ’90 a partire dall’adolescenza: quando Max e Mauro erano due sfigati. Ma quando iniziano a scrivere canzoni insieme, creano subito delle hit, facilmente orecchiabili, che conquistano tutti.

Il noir investigativo Dostoevskij

Nella presentazione delle nuove serie Sky arriva anche un noir investigativo: Dostoevskij. Il titolo è provvisorio. La serie è scritta e diretta da Fabio e Damiano D’Innocenzo, per la prima volta insieme in un progetto di questo tipo.

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Protagonista di Dostoevskij è Filippo Timi (Vincere, I delitti del BarLume) nei panni di Enzo Vitello, un detective dall’oscuro e doloroso passato. La serie indaga l’animo umano in tutta la sua abissale complessità, senza sconti. Il titolo si ispira al serial killer che il detective Enzo insegue. Sta lasciando una scia di sangue, insieme a delle lettere piene di dettagli macabri, depositate su tutte le scene del crimine.

Come in ogni buon poliziesco, il detective inizia a inseguire il killer da solo, completamente ossessionato da lui. Ma più gli si avvicina, più dovrà fare i conti con il suo doloroso passato.