Sono state aperte questa mattina le buste dei broadcaster che hanno presentato la propria offerta per l’acquisizione dei diritti TV Champions League validi per il triennio 2021/24. Oltre a Sky e Mediaset, come anticipato alla vigilia, concorrono da quest’anno anche Amazon e Dazn. Chi invece ha rinunciato a presentare una qualsivoglia proposta è la Rai, decisione che ha già avuto modo di scatenare numerose polemiche in rete tra gli utenti.

Champions League 2021/24, per i diritti televisivi è sfida tra passato, presente e futuro

Se si esclude la Rai, a sorpresa tiratasi fuori dalla contesa, i quattro protagonisti per l’assegnazione dei diritti televisivi del prossimo triennio della Champions rappresentano il passato, presente e futuro. Da una parte infatti abbiamo Mediaset e Sky, abituate da anni a trasmettere in chiaro e sul satellite gli incontri della competizione europea più importante per club. Dall’altra parte ci sono Amazon e Dazn: la loro, se si considera soltanto il mercato italiano, è una prima volta assoluta.

Non è invece la prima volta – per entrambe – se si guarda al di là dei confini dell’Italia. Amazon, ad esempio, in Germania si è aggiudicata i diritti televisivi delle partite di Champions League 2021/22 in programma il martedì sera: le partite verranno trasmesse su Prime Video, disponibile all’interno dell’abbonamento Amazon Prime (che nel Paese tedesco ha un costo di 69 euro all’anno).

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Dazn, invece, ha acquistato il pacchetto comprendente la visione di 121 match sui 138 in totale in calendario dai preliminari fino all’atto conclusivo della finale di Champions League per il triennio 2021/24: a festeggiare sono gli abbonati di Dazn Germania, Svizzera e Austria. E chissà che a breve alla lista delle tre nazioni appena elencate non si aggiunga anche l’Italia.

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