Quando pensiamo all’arte, in tutte le sue sfaccettature, sono pochi quelli che ci vengono in mente. Tra i pochi “eletti” però ci piace annoverare Morgan, perché in tutto quello che fa, a modo suo, dispensa massime artistiche a cui il grande pubblico (non necessariamente in senso positivo) non è abituato. Quindi sì, leggendo l’ultima intervista rilasciata a Libero qualche domanda ce la poniamo anche noi. In sintesi, l’ex giudice di X Factor ed eroe di Sanremo 20-20 (cit.) ha dichiarato senza troppi fronzoli di essere pronto ad andare via dall’Italia. Ma che, davvero (cit. 2)?

Le parole di Morgan a Libero: “Qui o ti adegui al torpore o devi scappare”

In un passaggio cruciale dell’intervista concessa al giornalista Giovanni Terzi di Libero, Morgan si lascia andare a un duro sfogo contro il Bel Paese, colpevole secondo il cantante di non comprendere l’arte (che se vogliamo è un paradosso assoluto considerata la storia della nostra nazione da qualche millennio a questa parte):

Cosa penso di fare? Di andarmene fuori dalle scatole per sempre. In Italia l’ arte non è compresa a nessun livello; qui o ti adegui al torpore o devi scappare

Il ricordo di Sanremo e il “sogno” americano

La tesi di Morgan secondo cui l’Italia non comprende l’arte si poggia su due elementi: lo sfratto di quella che il Castoldi stesso definisce “una centrale nucleare di produzione artistica” e l’episodio di Sanremo, quando eroicamente (si può dire?) ne ha cantate quattro a Bugo (?!) per poi chiedersi cosa stesse succedendo.

Immedesimandosi nell’arte stessa, Morgan lamenta di sentirsi incompreso, andando poi già a immaginare cosa sarebbe successo negli Stati Uniti se il Festival di Sanremo si fosse tenuto da quelle parti: “In America io sarei già candidato alle presidenziali“. Ma che, davvero? (cit. 3, e non sono i versetti della Bibbia o similia, giusto per intenderci).

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