Alfonso Signorini è diventato uno dei volti più apprezzati del mondo dello spettacolo. Ad oggi, parla serenamente della sua omosessualità. Però, in passato, le cose erano molto diverse. In un editoriale presente sull’ultimo numero del settimanale Chi, ha deciso di ripercorrere gli anni della sua giovinezza. Si è soffermato sulle emozioni provate e, soprattutto, sulla sua necessità di nascondersi dal mondo. È difficile immaginare che una personalità esuberante come quella del conduttore del Grande Fratello Vip possa aver provato a mimetizzarsi tra le altre, eppure è proprio cosi.

Alfonso Signorini si apre con i suoi fan: “Un bambino in prigione”

Questa settimana, per la copertina di Chi, sono stati scelti Alberto Matano e Riccardo Sannino. Riallacciandosi al loro recente matrimonio, Alfonso Signorini ha deciso di parlare della sua infanzia e dell’adolescenza. Per lui, fu un periodo difficilissimo. I suoi tentativi di voler assomigliare agli altri mal si sposavano con la sua vera personalità. Per anni, ha provato a nascondere la sua omosessualità in tutti i modi. Fingeva di giocare con le macchinine e i pupazzetti dei cowboy, ma l’unica cosa che desiderava era quella di dedicarsi alle bambole. Quando i genitori non erano presenti, si impossessava dei giochi di sua sorella, ma non era mai del tutto tranquillo:

Se penso a me bambino, mi guardo con tanta tenerezza. Un bambino in prigione. Guardavo le bambole di mia sorella, le pettinavo di nascosto, ma l’orecchio era sempre vigile: appena sentivo i passi della mamma e del papà avvicinarsi alla mia cameretta, ritornavo a giocare con le macchinine.

I cartoni di Walt Disney hanno avuto un ruolo importantissimo. In particolare, era molto affezionato a Cenerentola e alla scena dove la fatina trasformava la ragazza in una principessa. In seguito a questa sua passione, decise di vestirsi da Principe Azzurro a Carnevale, mentre i suoi amichetti avevano scelto costumi totalmente diversi come quello di Zorro.

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Alfonso Signorini affronta la sua sofferenza: “Mi sentivo fuori posto”

Alfonso Signorini ha ammesso di aver vissuto una vita parallela. Ha passato molto tempo a nascondersi, cercando di reprimere i suoi sentimenti. Il terrore di essere giudicato lo spingeva ad assumere atteggiamenti contrari al suo essere. Durante l’età adolescenziale, aveva addirittura finto di trascorrere il tempo con delle ragazze. Il suo unico intento era quello di vantarsene subito dopo con gli amici. In realtà, però non poteva fare a meno di osservare i ragazzi del suo gruppo:

Per anni ho vissuto una vita parallela, nascosta, oscura. Mi sentivo fuori posto ovunque e vivevo nel terrore di essere scoperto, sentivo ovunque i passi intorno a me. Non erano più quelli dei miei genitori, erano quelli di coloro che mi avrebbero giudicato.

Stando alle sue parole, trovava grande conforto negli eroi dell’antichità. Loro, infatti, non provavano alcuna vergogna. Potevano socializzare con i compagni e condividere la vita con loro, senza essere giudicati da nessuno.

Ad oggi, Alfonso Signorini è una persona del tutto diversa. Non ha paura di esporsi ed è sempre in prima linea quando c’è da difendere determinati diritti.