La querelle tra il rapper e la tv pubblica pare non avere più fine e sembra anche che la via di uscita sia piuttosto lontana. Nelle ultime ore, infatti, pare che la Rai abbia deciso di querelare Fedez per diffamazione e danni di immagine. Il motivo di tale scelta, ovviamente, ormai è noto: il tutto risalerebbe al discorso che il marito di Chiara Ferragni ha fatto in diretta su Rai Tre durante il concertone del primo maggio.

L’ex giudice di X-Factor, nello specifico, ha accusato la Rai di aver provato a censurarlo durante il consueto evento che si tiene ogni anno nel giorno della ‘Festa dei Lavoratori’. Una volta salito sul palco di Piazza San Giovanni in Laterano a Roma, infatti, il rapper ha voluto fare un discorso in favore dei diritti civili, in particolar modo parlando del DDL Zan, accusando alcuni politici di ostacolare i diritti delle persone.

Il discoro, ovviamente, non è piaciuto ad alcuni politici e pare che i vertici della tv pubblica, in una telefonata avuta con il cantante in precedenza all’evento, non volessero che Fedez pronunciasse determinate parole su un palco così importante.

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La Rai ha querelato Fedez per diffamazione e danni di immagine

I vertici della Rai pare che siano corsi ai ripari a seguito delle gravi accuse mosse da Fedez nei confronti della tv di Stato e che abbiano dato mandato al proprio ufficio legale di avviare una querela contro Fedez per diffamazione aggravata e per grave danno d’immagine.

La querela, secondo le indiscrezioni che sono trapelate nelle ultime ore, dovrebbe essere depositata nei prossimi giorni, per altro proprio durante l’audizione in Commissione di Vigilanza nella quale Fedez ha chiesto di essere ascoltato. A tal proposito ha ricevuto anche una risposta dal Presidente Alberto Barachini che lo ha invitato a fornire all’organismo parlamentare ulteriori fatti o circostanze che non sono già stati detti.

Al Direttore di Rai Tre Franco Di Mare è stato consigliato più volte di procedere a querela, dal momento che Fedez pare abbia fatto sentire solo una parte della telefonata e recuperata nella sua interezza solo successivamente, ma che solo ora l’azienda radiotelevisiva pubblica abbia deciso di passare ai fatti.