Matteo Salvini, segretario nazionale della Lega Nord ed ex ministro dell’Interno durante il governo Conte I, vanta un ampio seguito sui social, con oltre 4 milioni di fan su Facebook e più di 2 milioni di follower su Instagram. In questo articolo trovate le informazioni più importanti da conoscere sulla formazione scolastica di Salvini, vale a dire il titolo di studio acquisito durante la carriera di studente.

Il titolo di studio di Matteo Salvini

Matteo Salvini è in possesso del diploma di liceo classico, conseguito presso il Liceo Classico Alessandro Manzoni di Milano nel 1992, all’età di 19 anni. Durante il percorso di studi, aderisce nel 1990 al partito della Lega Nord, mentre un anno dopo il diploma è nominato consigliere comunale a Milano.

Terminato il liceo, il giovane Matteo decide di proseguire gli studi iscrivendosi alla facoltà di Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Milano. Successivamente abbandona Scienze Politiche per la facoltà di Storia, ma anche stavolta il futuro segretario del primo partito in Italia non riesce a portare a termine gli studi universitari: la scelta di abbandonare Storia risale al 2008, dunque sedici anni dopo il primo anno in Scienze Politiche, quando alla laurea mancavano ancora cinque esami.

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Matteo Salvini saluta in pubblico

Dall’abbandono dell’Università a vice-presidente del Consiglio

Nel 2008, dopo aver preso la scelta definitiva di lasciare l’Università senza essersi laureato, Salvini viene eletto deputato alla Camera, ottenendo così una seconda carica prestigiosa dopo quella di parlamentare europeo nel 2004. Negli anni successivi, complice il passo di lato di Umberto Bossi dal Carroccio, la scalata politica è inarrestabile: passano cinque anni tra l’addio alla facoltà di Storia e la vittoria a sorpresa sul Senatur alle primarie della Lega, successo che consegna a Salvini la nomina di segretario federale del partito. Trascorrono poi altri cinque anni, e la Lega Nord è il primo partito della coalizione di Centrodestra: al termine delle elezioni politiche del 2018 si accorda con il Movimento 5 Stelle per dare vita al primo governo gialloverde, di cui lui è vicepremier e ministro dell’Interno.